Piano Intercomunale

Il Piano Intercomunale dei servizi sociali e sociosanitari è lo strumento di programmazione delle Politiche Sociali e sociosanitarie del territorio, ovvero strumento strategico e funzionale per progettare gli interventi e le prestazioni che vanno a definire il “sistema integrato dei servizi sociali”.

Il Piano intercomunale, valorizzando il livello di programmazione territoriale delle politiche sociali e sociosanitarie, intende definire metodi, regole e contenuti della pianificazione di tali politiche, correlando tra loro i servizi e gli interventi già consolidati con la capacità di offrire risposte innovative e flessibili anche a fronte dell’emergere di bisogni nuovi e migliorare i servizi esistenti.

L’ultima edizione del Piano ha l’obiettivo di consolidare progressivamente una metodologia di programmazione efficace ed efficiente ed avviare un altrettanto efficace processo di governo territoriale. Prioritariamente mira alla realizzazione di sistemi integrati di servizi sociali territoriali rispondenti alle esigenze dei cittadini e delle cittadine.

Le due direttrici seguite nel processo di elaborazione ed attuazione del Piano sono:

    1. la promozione ed organizzazione di un sistema locale integrato di servizi sociali, scopo principale del Piano
    2. la costruzione di un sistema di governance del territorio, ovvero la mobilitazione di attori territoriali pubblici e del privato sociale che costruiscono partnership per condividere, valorizzando i diversi specifici ruoli, la responsabilità di governo delle politiche sociali e sociosanitarie.

Piano Intercomunale 2020-2022 il primo che l’Ambito Socio Territoriale Lagonegrese Pollino  presenta, nasce e si inserisce nel solco del processo di rinnovamento culturale intrapreso dalla Regione Basilicata da circa un ventennio. Come il precedente Piano di Zona, dal quale eredita il complesso sistema di servizi e interventi rivelatisi negli anni misure di welfare indispensabile per la tenuta sociale dei territori, rappresenta un’ulteriore innovazione e lancia una nuova sfida: quella di riorganizzare i servizi e gli interventi secondo una logica di integrazione che tenga conto della crescente complessità dei fenomeni sociali al fine di costruire risposte sempre più vicine ai bisogni del cittadino, riconosciuto nella sua globalità come  persona a cui va garantito uno stato di benessere  bio-psico-sociale.

Con la Legge Regionale 14 febbraio 2007, n. 4 “Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale” la Regione Basilicata ha inteso affermare l’eguale dignità sociale delle persone, perseguire la riduzione progressiva all’interno della comunità regionale delle condizioni di rischio, di svantaggio, di vulnerabilità, assicurare continuità ai bisogni di sostegno, di cura, di assistenza, di salute e di benessere delle persone e delle famiglie, attraverso l’impegno congiunto e coordinato delle istituzioni, delle strutture di servizio, delle comunità locali e delle formazioni sociali. La predetta normativa è diretta alla realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali ed individua, secondo i principi della responsabilizzazione, della sussidiarietà e della partecipazione, il “Piano intercomunale dei servizi sociali e sociosanitari”, quale strumento di attuazione, a livello locale delle strategie della rete regionale integrata, adottato per ciascun Ambito Socio Territoriale dai comuni associati mediante accordo di programma.

La costituzione dell’Ambito Socio Territoriale ha previsto l’accorpamento di due precedenti Ambiti di Zona, Lagonegrese e Pollino. Questo elemento di novità rappresenta una sfida nella sfida per questo Piano Intercomunale, considerate le disomogeneità rilevate tra i territori dei due ex ambiti in termini di organizzazione, modalità e tempi di erogazione di servizi, capacità di dialogo tra le parti sociali, realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria. Partendo da questo presupposto si ritiene utile e necessario procedere ponendosi obiettivi minimi prevedendo una programmazione annuale che consentirà in maniera più agevole di monitorare, step by step, l’evoluzione del processo di allineamento ed uniformazione da un lato e, dall’altro di consentire a tutti gli attori sociali interessati e coinvolti attraverso l’istituzione di un tavolo di consultazione permanente, di partecipare attivamente e formulare nuove proposte che potranno essere inserite andando ad arricchire, modificare, differenziare ed ulteriormente articolare il complesso dei servizi esistenti. L’approccio prudenziale nasce anche dalla consapevolezza che i processi di rinnovamento culturale richiedono tempi lunghi a cui si aggiunge la complessità della costruzione e conduzione dei processi partecipati attraverso i quali dovrà, di volta in volta, essere aggiornato ed ulteriormente implementato il Piano.

In quest’ottica le azioni che dovranno essere messe in campo saranno tese a garantire la prosecuzione degli interventi in essere in tutti i comuni dell’ambito avendo cura di confrontare e condividere modalità, metodologie operative e linguaggi univoci che consentano di innalzare in maniera uniforme il livello qualitativo dei servizi.